martedì 18 agosto 2015

Buone pratiche e buoni rapporti tra Parchi Nazionali ed agricoltori in Inghilterra


Un documento che deve far riflettere sull'importante rapporto tra le politiche degli Enti Parco e la presenza dei "custodi del territorio" anche in funzione dei fondi comunitari per l'agricoltura 2014-2020


La maggior parte dei terreni nei Parchi Nazionali inglesi è coltivato e ciò ha modellato i paesaggi
che vediamo oggi. La maggior parte di queste diverse aree, che abbracciano sia altopiani che pianure, comprendono pascoli naturali, brughiere e torbiere che dipendono da pascolo del bestiame. Oltre ad essere responsabile della produzione di cibo di alta qualità, l'agricoltura continua ad avere un
forte influenza sulla fauna, sul paesaggio e sul patrimonio culturale dei Parchi Nazionali inglesi.
17.300 persone sono impiegate nel settore agricolo nei Parchi Nazionali di Inghilterra, che rappresenta il 10% dell'occupazione totale.
Le Autorità dei Parchi Nazionali hanno costruito forti relazioni con la loro agricoltura locale
e con le comunità, alcune delle quali opera in ambienti molto ostili.
I casi studio contenuti nel documento forniscono solo alcuni esempi delle iniziative in corso
nei Parchi Nazionali inglesi. Essi dimostrano l'importante ruolo dell'agricoltura nella realizzazione di una vasta gamma di servizi ecosistemici e le modalità con cui le Autorità dei Parchi Nazionali attribuiscono valore aggiunto agli agricoltori per incrementare la loro attività e raggiungere gli obiettivi di conservazione della natura.


Per saperne di più: http://www.nationalparksengland.org.uk/__data/assets/pdf_file/0003/418341/Farming-for-the-Future-in-National-Parks-Oct-2013.pdf

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