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martedì 25 aprile 2017

da "The Guardian" 25 aprile 2017






Il definitivo albero genealogico delle razze canine






Gli scienziati del National Institutes of Health di Bethesda (U.S.A.) fanno luce sull'evoluzione delle razze e perché alcuni tipi di cani sono inclini alle stesse malattie nonostante appaiano molto diversi. Analisi genomiche rivelano l'influenza dell'origine geografica, delle migrazioni e dell'ibridazione sullo sviluppo moderno delle razza di cani.









Ci sono quasi 400 razze canine domestiche moderne con una storia e profili genetici unici. Per tenere traccia delle firme genetiche dello sviluppo delle razza, i ricercatori  del National Institutes of Health di Bethesda - U.S.A. (Heidi G. Parker, Dayna L. Dreger, Maud Rimbault, Brian W. Davis, Alexandra B. Mullen, Gretchen Carpintero-Ramirez, Elaine A. Ostrander) hanno assemblato il set di dati più variegato delle razze canine, valutando la loro vasta variazione fenotipica e di patrimonio genetico ereditato. Combinando la distanza genetica, le migrazioni e le analisi di condivisione di aplotipo in tutto il genoma, hanno scoperto i modelli geografici di sviluppo e le origini indipendenti dei tratti comuni. Le analisi mostrano la storia ibrida delle razze e chiariscono gli effetti delle migrazioni, rivelando per la prima volta un'idea del cane del Nuovo Mondo in alcune razze moderne. Infine, è stata utilizzata la condivisione di cladistica e aplotipi per mostrare che alcuni tratti comuni sono sorti più di una volta nella storia del cane. Queste analisi evidenziano le complessità dello sviluppo delle razze, risolvendo questioni di lunga data riguardanti l'origine delle singole razze, l'effetto delle migrazioni su razze geograficamente distinte e, per deduzione, il trasferimento di alleli di caratteri e di malattie tra razze canine.
Airedale terrier
"Volevamo veramente scoprire come sono state create le razze, cosa che non è mai stata fatta prima in modo così vasto e sistematico", ha dichiarato Elaine Ostrander, coautore della ricerca.
"Ora abbiamo un ottimo modo per studiare e capire come vari mutamenti delle malattie siano migrati tra le razze di cani", ha aggiunto.
Scrivendo sulla rivista Cell Press, i ricercatori rivelano come abbiano confrontato 170.000 punti nei genomi di 1.326 cani da 161 delle 350 razze canine moderne per esplorare la loro somiglianza genetica.
Mentre, non sorprendentemente, i cani della stessa razza hanno caratteri strettamente correlati, le analisi mettono in luce anche le relazioni tra razze diverse. Delle 161 razze studiate, 150 sono state raggruppate in 23 diversi gruppi.
I 23 gruppi sembrano essere in gran parte definiti dalla posizione geografica, dagli attributi fisici o dalle abilità, come la capacità di ricerca di tracce oflattive. I ricercatori sottolineano che solo 300 anni fa, lo sviluppo delle razze ha cominciato a essere guidato dalla moda, dando origine a numerose razze moderne oggi visibili in ciascun gruppo.

Flat coated retriever
"Quando gli esseri umani iniziarono a vivere con i cani, la maggior parte dei caratteri richiesti era riferito alla sopravvivenza e ciò rendeva la vita più facile per noi" ha affermato Dayna Dreger, altra autrice della ricerca del NIH.
La squadra di ricercatori ha inoltre esaminato quali razze in gruppi differenti condividono particolari pattern nel loro DNA, facendo luce sull'evoluzione della razza.
I risultati rivelano che mentre il labrador è principalmente un prodotto di allevamento all'interno del gruppo dei cani da riporto, il suo vicino parente, il golden retriever, si differenzia principalmente dalla condivisione di un tratto di materiale genetico con il setter irlandese, il setter inglese e l'airedale terrier. 
Setter irlandese
Nel frattempo, all'interno del gruppo dei cani da riporto, la selezione che ha prodotto i flat-coated retriever ed il golden retriever è stata identificata, dai dati genetici, fino al 1895
Ma vi sono state anche delle sorprese. Alcuni tratti particolari, come l'allevamento o le dimensioni molto grandi, sono risultati emersi in modo indipendente più volte. Inoltre, nei gruppi di razze di cani "britannici rurali" e "mediterranei" sono stati riscontrati tratti comuni come velocità e sguardi acuti, così come nelle grosse, solide razze di cane da guardia, quale il border collie ed il greyhound entrambi all'interno del gruppo genetico "britannico rurale".

Per saperne di più:
  • https://www.theguardian.com/science/2017/apr/25/bow-wow-scientists-create-definitive-canine-family-tree?CMP=twt_gu
  • http://www.cell.com/cell-reports/fulltext/S2211-1247(17)30456-4

mercoledì 26 agosto 2015

Allarme api da tre pesticidi usati per i trattamenti fogliari



Si tratta di sostanze già bandite dall'U.E. per il trattamento dei semi e per l'applicazione al suolo. Ora Greenpeace e Amici della Terra in Inghilterra chiedono l'estensione del divieto per tutelare le api. Ma gli agricoltori...




Tre pesticidi vietati in Europa per il loro potenziale danneggiamento di popolazioni di api potrebbero rappresentare una minaccia ancora più grave di quanto si pensasse, secondo una nuova valutazione da parte dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), in base a quanto riportato dal quotidiano britannico TheGuardian in un articolo a firma del corrispondente da Bruxeles . Già vietati per il trattamento delle sementi e per le applicazioni al suolo, clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam, secondo l'EFSA, rappresentano anche un "alto rischio" per le api (apis mellifera) quando spruzzato sulle foglie. Il Regno Unito sta affrontando una sfida legale per una deroga al divieto comunitario, permettendo l'uso di due delle sostanze a seguito delle proteste da parte dell'Unione Nazionale degli Agricoltori (National Farmers Union). Secondo l'associazione Greenpeace, la valutazione degli esperti potrà ulteriormente accendere gli animi per l'eventuale proposta di estendere il divieto d'uso dei pesticidi sui sistemi fogliari dei frutteti dopo la fioriture e nelle colture in serra. L'uso delle sostanze proibite è stato collegato al declino drammatico delle popolazioni di api. Le decisioni dell'U.E. consentono deroghe al divieto in alcune circostanze, ma una revisione del loro impatto è previsto a Bruxelles per la fine dell'anno.
Per saperne di più: http://www.theguardian.com/environment/2015/aug/26/banned-pesticides-pose-a-greater-risk-to-bees-than-thought-eu-experts-warn