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martedì 16 gennaio 2018

da Indy100-Independent - 14 gennaio 2018 -  di Mimi Launder




Il lupo belga




Dopo un secolo, il principe dei predatori si riaffaccia nei Paesi Bassi e nel Paese di Fiamminghi e Valloni. Una buona notizia.





Un lupo è stato avvistato in Belgio, il primo avvistamento confermato nel Paese per oltre un secolo.
Il lupo, che aveva un collare radio, si è diretto verso il Belgio dalla Germania - una notizia importante per i ricercdatori che tengono sotto controllo la crescente popolazione di lupi europei.
Sebbene una volta i lupi vagabondassero in gran parte dell'Europa, le popolazioni si sono ridotte dopo la caccia eccessiva, l'industrializzazione e l'urbanizzazione.
Comprensibilmente, questo deriva anche dal fatto che gli esseri umani sono piuttosto spaventati dai lupi, molti dei quali provengono da miti e folclore che calunniano le specie predatorie.
Ma nel 1979, la Convenzione di Berna ha deciso che i lupi sono in realtà una specie protetta fondamentale per "il nostro patrimonio naturale europeo".
Ora, le popolazioni di lupi sono in crescita e l'International Wolf Center stima che ci siano ora 13.000 esemplari in Europa.
Risultati immagini per lupo alta murgia
Un esemplare di lupo (Canis lupus) "catturato" da fototrappole
del Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Ma gran parte di quella vecchia paura rimane, culminando in Finlandia, che ha abbattuto, tra le polemiche, 55 dei suoi 290 lupi grigi tra il 2015 e il 2016.
Il governo finlandese sostiene che i proprietari terrieri potrebbero altrimenti cacciare illegalmente i lupi, spesso per proteggere il loro bestiame, mentre gli ambientalisti sono preoccupati per il basso numero di esemplari di lupo e per la diversità genetica della specie.
Recentemente, nei Paesi Bassi è stato avvistato un lupo in una riserva naturale olandese.

mercoledì 20 dicembre 2017

da @iononhopauradellupo






Guida popolare al ritorno del lupo sulle Alpi







Bel video dell'Associazione "Io non ho paura del lupo" che sfata alcuni miti negativi sul principe dei predatori.










martedì 29 novembre 2016

da "la Repubblica - ed. Parma" 27 novembre 2016. Grazie a Duccio Berzi per la segnalazione.




Dedicato a chi ritiene che la soluzione, per la presenza del lupo, sia quella finale. Meditate, gente, meditate...

http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/11/27/news/allarme_lupo_in_val_taro_troppe_reazioni_di_pancia_poche_di_testa-152922174/


Parla Luigi Cresci ex veterinario una vita tra questi monti . Come conciliare la convivenza tra  l'animale e "l'uomo appenninico"
PARMA.REPUBBLICA.IT

venerdì 29 gennaio 2016

da "L'Arena" - 29 gennaio 2016



"Questione lupo": un'altra farsa italiana?




Ormai non si contano più gli incontri e gli scontri sul lupo e sul suo destino di specie protetta. Spinte e controspinte sul Ministero dell'Ambiente per poterlo abbattere; il mondo scientifico in una tenaglia, sta per partorire un topolino. Ma, forse, meglio così per tenere a freno le doppiette facili.






giovedì 3 settembre 2015

da "Alto Adige" - 03 settembre 2015

Mentre ci si scontra su come gestire i cinghiali, nel Sud Tirolo si coopera per orsi e lupi


Un altro esempio di intelligenza sociale




domenica 16 agosto 2015

Al lupo!, Al lupo! in Terra di Bari


Gli attacchi da parte di lupi in provincia di Bari sarebbero ormai all'ordine del giorno. Ma quanti sono? Un esercito? Nessuno lo sa ad eccezione del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Il silenzio e l'assenza di Regione e Città Metropolitana


La notizia è stata "bucata" dalle rassegne stampa del settore ambientale, ma quella apparsa su "La Gazzetta del Mezzogiorno" di ieri, 15 agosto, e pubblicata nell'immagine qui sotto, è interessante. Intanto per la dovizia di particolari sull'attacco (impronte certamente di lupo, morso certamente di lupo, tattica certamente di lupo...), confermati da medici veterinari dell'ASL competente. E, tuttavia, non poche domande ci si deve porre di fronte a queste notizie.


In primo luogo, è certo che la presenza del lupo in Terra di Bari si sia affermata nel tempo, almeno a partire dalla fine dell'ultimo decennio del secolo scorso, soprattutto in conseguenza dello sconsiderato e doloso rilascio di cinghiali da parte degli Ambiti Territoriali di Caccia, finanziati da Regione e Province, per il divertimento primitivo di quattro sfaccendati con il fucile che pure, però, per esso pagano le tasse di concessione.

In secondo luogo, la presenza del lupo è stata accertata e certificata come ormai stanziale, sempre in Terra di Bari, nel solo Parco Nazionale dell'Alta Murgia dopo almeno quattro anni di monitoraggio e ricerche scientifiche. Altrove, nulla è stato fatto e non si hanno dati disponibili. Regione e Provincia (ora Città Metropolitana) latitano, per poi vedere l'Assessore competente di turno (sempre quello all'Agricoltura, ovviamente) recriminare ed assicurare che i danni saranno indennizzati (e ci mancherebbe!) e che saranno assunte iniziative (quali? quando? come?).

Poi, le strutture sanitarie veterinarie competenti (ASL) sono formate ed aggiornate per diagnosticare in modo così categorico ciò che studiosi "antichi" della materia non riescono ancora ad assicurare? Nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia, i Servizi veterinari territoriali vengono continuamente aggiornati e formati presso l'Ente Parco grazie a protocolli condivisi con il Dipartimento di Prevenzione dell'ASL di Bari (anche per la Provincia BAT), ma non risulta che altrove si faccia lo stesso.

Infine, due questioni. Come si fa a far rientrare nella cultura pastorale e dell'allevamento il fatto che, in presenza (eventuale) di predatori, è necessario attivare strumenti di prevenzione? Ancora una volta, in Puglia il Parco Nazionale dell'Alta Murgia ha fatto e sta facendo quel che è in primo luogo necessario. Recuperare i cani da pastore abruzzese quale unico deterrente contro i lupi è una delle azioni prioritarie. Altrove in Puglia si fa? No. Addirittura la Regione Puglia non avrebbe inserito un'azione specifica in questo senso nella proposta di P.S.R. 2014-2020 se non l'avesse chiesto formalmente l'Ente Parco, affiancato dalla LIPU!

In ultimo, ed è l'aspetto forse più preoccupante, ricordiamo che nei pressi di Putignano, non lontano dalla zona dell'"attacco" oggetto della notizia di ieri, fu rinvenuta Farinella, il primo ibrido accertato lupo-cane. Quindi, gli attacchi lamentati ben potrebbero essere frutto di branchi di cani rinselvatichiti con alcuni esemplari ibridizzati. Questo si, che è un segnale di rischio.