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lunedì 29 agosto 2016
Etichette: natura, aree naturali protette, parchi,
Lago Salinella
da "La Gazzetta del Mezzogiorno - ed. Basilicata" 29 agosto 2016
In memoria del Lago Salinella (parte pugliese) #1
LAGO SALINELLA #1 - Chi se la ricorda la storia del Lago Salinella a Ginosa Marina (TA)? Era il 1995 e la Regione Puglia dette il via libera alla realizzazione di un villaggio turistico sulla sponda pugliese dell'antica foce del Bradano. A nulla valsero tutti i tentativi che l'Ufficio Parchi e Riserve Naturali (appena nato) e la LIPU Taranto fecero per impedire che si realizzasse. Troppo potenti i sostenitori della famiglia Reale di Lecce, proprietaria dell'area che era di una bellezza mozzafiato: dune fossili con fioriture di Plantago albicans, habitat tutelato dalla Direttiva 92/43/CEE, Sterne zampenere dappertutto. E poi, il disastro... Ma quelli in fotografia non sono aironi cenerini bensì splendidi fenicotteri rosa.
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Lago Salinella
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EUROPARC
domenica 28 agosto 2016
Gli Stati Uniti d'America ancora all'avanguardia
Obama controcorrente: protegge ancora la natura!
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Barack Obama,
National Park Service
La Via Appia a Gravina in Puglia
Paolo Rumiz, il viaggio, la regina delle strade
Lo scrittore e viaggiatore triestino, a Gravina in Puglia per presentare il suo libro "Appia", dedicato al cammino lungo la prima via consolare romana. Un'esperienza, a suo dire, politica e laica.
Ho incontrato Paolo Rumiz, classe 1947, a Gravina in Puglia ieri. Era lì per presentare il suo ultimo libro di viaggio dedicato alla via Appia antica. Si potrebbe dire un'esperienza quasi metafisica o metageografica, per la difficoltà di reperire segni e tracciati di quella che è stata la regina viarum del reticolo stradale romano; la strada che portava da Roma a Brindisi e che consentiva la globalizzazione di quei tempi nei commerci e nella cultura.
Insomma, per noi viaggiatori depressi, uno sforzo quasi disumano. Per Paolo Rumiz e per la sua compagnia pedestre, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon, sua attuale compagna di vita, tutt'altro. L'obiettivo era chiaro, la strada certa, la curiosità massima. Così è stato portato a termine un viaggio che Rumiz ama definire "atto politico" e "laico". Il primo, perché ha attraversato territori di Comuni per buona parte commissariati a causa di infiltrazioni mafiose nell'amministrazione pubblica e nei quali la mano malavitosa si percepisce chiaramente. In questo caso, però, fino alla Campania; poi quasi per nulla. Il secondo, perché ha scelto di camminare la via Appia antica da Roma verso Brindisi, da Pietro verso Cesare. Una scelta precisa, insomma.
Rumiz ha raccontato il suo cammino sulla Appia antica nello splendido scenario della gravina di Gravina in Puglia, nel rione Fondo Vico, in compagnia di Alessandro Scillitani, regista del docufilm divenuto DVD in vendita anche assieme al libro. Difficile dire le sensazioni che ha suscitato Rumiz durante il suo racconto. Sicuramente desiderio di emulazione ed ammirazione per la sua calma capacità di fare quel che vuol fare. Altrettanto sicuramente, suscita orgoglio sentir dire che questa parte dell'Italia, ed in particolare la Basilicata e la Puglia viste a piedi nel loro più profondo spazio interno, sono ancora la testimonianza che non tutto è perduto anche nel senso profondo di umanità della gente. Poi, ancora rapita impotenza nel seguire la sua lucida e pacata narrazione evocativa di immagini, suggestiva ed allo stesso tempo asciutta. Quasi come stesse scrivendo e disegnando allo stesso tempo.
Ci siamo parlati; gli ho proposto di firmare la prefazione ad un libro fotografico, ancora in fase di redazione, sul Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Gli è sembrata una buona idea. Ma ha subito aggiunto che vorrebbe un po' di tempo per pensare a se stesso ed ai suoi piccoli nipotini. "Sai - mi dice -, loro sono nell'età, 4-5 anni, in cui sento il dovere di lasciare un segno con la mia presenza. Eppoi, sento il dovere di pensare anche a me stesso, di stare un po' da solo". E come dargli torto. Arrivederci, Paolo, sulla via Appia ed oltre.
Rumiz ha raccontato il suo cammino sulla Appia antica nello splendido scenario della gravina di Gravina in Puglia, nel rione Fondo Vico, in compagnia di Alessandro Scillitani, regista del docufilm divenuto DVD in vendita anche assieme al libro. Difficile dire le sensazioni che ha suscitato Rumiz durante il suo racconto. Sicuramente desiderio di emulazione ed ammirazione per la sua calma capacità di fare quel che vuol fare. Altrettanto sicuramente, suscita orgoglio sentir dire che questa parte dell'Italia, ed in particolare la Basilicata e la Puglia viste a piedi nel loro più profondo spazio interno, sono ancora la testimonianza che non tutto è perduto anche nel senso profondo di umanità della gente. Poi, ancora rapita impotenza nel seguire la sua lucida e pacata narrazione evocativa di immagini, suggestiva ed allo stesso tempo asciutta. Quasi come stesse scrivendo e disegnando allo stesso tempo.
Ci siamo parlati; gli ho proposto di firmare la prefazione ad un libro fotografico, ancora in fase di redazione, sul Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Gli è sembrata una buona idea. Ma ha subito aggiunto che vorrebbe un po' di tempo per pensare a se stesso ed ai suoi piccoli nipotini. "Sai - mi dice -, loro sono nell'età, 4-5 anni, in cui sento il dovere di lasciare un segno con la mia presenza. Eppoi, sento il dovere di pensare anche a me stesso, di stare un po' da solo". E come dargli torto. Arrivederci, Paolo, sulla via Appia ed oltre.
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Via Appia Antica
venerdì 26 agosto 2016
da AIDAP - Associazione Italiana Direttori e Funzionari Aree Protette
Buon compleanno National Park Service.
Cento anni da imitare.
E, giustamente, giù botte al sistema (?) italiano delle aree naturali protette.
Andrea Gennai, Presidente AIDAP |
L'Agenzia federale dei parchi americana, ovvero il "National Park Service" che proprio oggi 25 agosto 2016 compie i suoi primi cento anni, è invece un modello che illumina ancora la strada di tutti quelli che vogliono garantire la protezione e la fruizione sostenibile delle perle naturali e culturali di una Nazione.
L'Italia non è certamente ultima a livello europeo nel campo della tutela e gestione delle Aree Protette (essendo lo stato con maggiore biodiversità in assoluto) ma manca ancora quella attenzione nelle politiche del Paese che garantirebbe ai parchi di mare e di terra il ruolo che meritano.
La politica deve certamente governare la gestione del sistema ma l'attuale strutturazione degli enti parco e dei loro meccanismi spesso davvero troppo burocratici rischia di vanificare il lavoro fatto nei decenni trascorsi.
Rigurgiti di politica "interessata" allo sfruttamento consumistico dei beni naturali, piccoli interessi di bottega e grandissimo disinteresse da parte della politica che conta, sono rischi sempre in agguato.
I cento anni del National Park Service sono lì a ricordarci che un modello diverso è possibile. Dipendente dal Ministero degli Interni, a testimoniare la centralità nelle politiche nazionali, il National Park Service garantisce una visione davvero di sistema e la necessaria uniformità di approccio e di immagine verso l'esterno. Spazio solo alla meritocrazia, burocrazia ridotta al minimo, grande entusiamo e professionalità. Fino all'innovazione nelle tecniche comunicative e di educazione ambientale nell'era digitale.
In Italia, fino a che ogni singolo parco sarà lasciato solo a portare avanti politiche frammentate, spesso estremamente localistiche quando non legate ad interessi diversi dalla conservazione e fruizione sostenibile, non avremo un vero e proprio sistema in grado di essere produttivo e competitivo anche sul fronte del turismo di qualità.
AIDAP resta convinta che uno sforzo per la costituzione di un organismo nazionale che coordini ed indirizzi, legandole le une alle altre, le centinaia di aree protette terrestri e marine, sia assolutamente da fare.
Del resto, rispetto agli USA abbiamo solo cento anni di ritardo.
Nel frattempo, buon compleanno di cuore al National Park Service !!!
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Vacanze col brivido
Mamma orsa con cuccioli al lago
Sarà piacevole per gli orsi, ma una vacanza al lago Tahoe in California in compagnia di notevoli esemplari di plantigradi tutti intenti a refrigerarsi, può creare non pochi problemi. Però, bagnanti e orsi si sono rispettati vicendevolmente ed il piacere di immagini come queste, lascia da parte tutto il resto...
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da "Il Piccolo" di Trieste - 27 agosto 2016
Il gufo reale nidifica a picco sul mare
Accade nel golfo di Duino, caro a Rainer Maria Rilke che, se fosse in vita, ne scriverebbe un'elegia.
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